riti di passaggio
lo specchio riflette immagini
di me che cambio
- è una vita che cambio
ad ogni ora
punto dopo punto -
coglie il divenire
di segmenti frastagliati
di forti tendini in
flussi di marea
che terra inghiotte
e trasforma,
sono passi indelebili di inchiostro,
rituali selvatici e promesse di
mutazioni, tondi anelli
di fumo e brevi respiri
tesi,
attraverso lo specchio, sciolta
l’ immagine,
la palpebra chiusa
si lega alle labbra
appesa al ramo
spoglia svuotata mi penso e
teschio di luna.
un’amarezza che riflette e si riflette, ingigantendo.
un’amarezza che si fa quesito del dramma di vivere, chiedendo conto del senso di questo percorso, che troppo spesso ne appare privo.
Condivido i tuoi versi, belli e…inquietanti
f
apr 20th, 2009 at 06:26
un pensarsi/guardarsi in profondità, come accade la sera quando con un batuffolo di cotone eliminiamo il “trucco” della giornata
versi diretti, belli
Elina
apr 20th, 2009 at 09:47
il mio grazie a Franco e a Elina per la lettura e condivisione di questo quadro “inquietante”. La vita, spesso, è inquietante, non è vero?
apr 20th, 2009 at 11:02
lo specchio riflette immagini
di me che cambio
- è una vita che cambio
ad ogni ora
punto dopo punto
Siamo in continuo divenire, la nostra vita cambia continuamente.
Nessuna certezza resta a sostenerci.
Inquietante ? forse.
Io però preferisco pensare che ad ogni cambiamento, anche doloroso, negativo, corrisponde ad una crescita ad una nuova conoscenza di sè.
Nulla rimane per sempre anche quell’essere sospesi serve a realizzare una parte di sè.
Nessun pavimento si distrugge, rimane sempre un piccolo spessore per il tassello successivo.
grazie per i tuoi doni sempre sensibili all’essenza della persona.
apr 20th, 2009 at 15:04
hai certo ragione, Stella. Ma, cari miei, quanto è ardua la strada!
Grazie a te, per il tuo essere presente.
apr 20th, 2009 at 17:39
Ho questo ‘collegamento’ diretto al forum che mi fa trascurare la HP e mi dispiace quindi essere in ritardo, daniela, per questo tua coinvolgente poesia. Vorrei avere la positività di Stella e riuscire ad apprezzare i vari ‘riti di passaggio’ dell’età. Probabilmente, il fatto di non avere figli nè nipoti ha la sua parte nella poca chiarezza intorno al mio ruolo … fatto sta che odio invecchiare e vorrei che lo specchio non fosse così preciso nei suoi ” passi indelebili di inchiostro”. Una chiusa drammatica. Bella poesia.
apr 20th, 2009 at 20:21
davvero occorre una gran dose di positività, Rose cara, e non sempre la si ha in dono. Si cambia “fuori”, si cambia “dentro” e forse questo ultimo aspetto è quello che più mi coinvolge, il non ritrovare l’ io che ero e non sono più.
Grazie per la condivisione.
apr 20th, 2009 at 21:07
Ommiodio, daniela! “L’io che ero”! non siamo, di volta in volta, tante persone che si adattano (o vanno contro) le circostanze oggettive? Se ti riferissi all’entusiasmo giovanile, sarebbe ‘stancante’, oggi come oggi; quanto agli ideali che possiamo avere avuto, non sarebbe anacronistico difenderli con l’ingenuità della gioventù?
probabilmente sono lontanissima da quello a cui ti riferivi tu.
Si fa giusto ‘pour parler’, vero?
Forse perchè personalmente, guardandomi indietro, vedo delle ‘Rose’ così varie, da sembrare relative a ‘vite precedenti’ e, sinceramente, non vorrei ‘riesumarne’ nessuna.
Quanto chiacchero la mattina presto!
Scusami, nèh?
apr 21st, 2009 at 05:54
…….NON ho detto che la strada sia facile!
Non fa piacere neanche a me invecchiare e vedere il mio corpo che cambia, semplicemente non mi arrabbio più.
Fino a quando ho un pò di energie voglio “mordere” la vita.
Da giovane erano denti candidi poi sarà il “lavoro del mio dentista”……..i momenti di sconforto e di rabbia passano.
E, poi, voi di che vi lamentate giovani fanciulle piene di idee e di voglia di fare.
Avete un’energia che non hanno molti vent-tren-tenni che conosco.
ciao e buona giornata
e……scusate l’intrusione
apr 21st, 2009 at 07:46
no, la strada non è facile e ho ben capito, Stella, che non intendevi questo. C’ è, forse, pour parler, da dire che alcuni la sentono meno difficile, vuoi per spirito, per circostanze esistenziali e così via.
No, Rose, infatti: non mi riferivo alle varie dmk – ogni persona ha tante variegate sfaccettature -, quanto alla dmk, alla sostanza basica, quella di cui si è fatti e che dà l’ input ai comportamenti. Non so per te. Ma io sono cambiata e non in meglio. O forse sì. It depends on the different points of view. What’ s true it’s that now I don’ t like me so much.
E le ideologie non c’ entrano. Sempre pour parler, mie care.
apr 21st, 2009 at 10:59
Estasiata.
Se fossi brava quanto te, l’avrei scritta io esattamente così. Per me.
Grazie.
clelia
apr 22nd, 2009 at 16:31
ti ringrazio, Clelia. Sapessi quante, quante volte ho pensato lo stesso pensiero, leggendo te!
apr 22nd, 2009 at 18:09