Archive for the 'poesie degli amici' Category
Una poesia di Rose Bazzoli

La mia vita
con le sue vecchie ferite rughe
vene e venature
-che dicono i suoi anni-
percorsi di sangue lacrime umori
e passioni.
Il tempo trascorso a rincorrere
sogni e a passare attraverso
cerchi di fuoco anelli che bruciano
a mettermi alla prova
e vincere le mie Termopili.
Come questa porta,
ha una vecchia serratura arrugginita.
Dicono che una goccia d’olio farebbe al caso.
§§§
Like this door
My wrinkled life
with its old wounds and veins and grains
-you can tell the age from that-
paths for blood tears humours
and passions.
The time passed to chase
dreams and go thru rings of fire
and burn testing me
winning my Thermopylae.
Like this door
it’s got an old rusted lock.
They say a drop of oil might help.
Translation by Rose Bazzoli
Una poesia di Benito Ciarlo
Case, non barche
vie polverose, non giardini lindi
sono i ricordi miei di primavera.
Cieli offuscati dalle voci rauche
di gente stanca di gridare al vento.
Canti d’un cardellino
cieco, ingabbiato e solo
che, per amore
ormai chiamavo Omero.
E cani, in branchi, liberi d’andare.
Una poesia di Paolo Secondini

A vederti nulla più sembri,
vicolo antico,
che cocci di mura diroccate,
dove gechi e licheni
hanno dimora
come uomini un tempo.
Eppure nell’aria fantasmi
di vagiti aleggiano ancora,
e grida disperate di vecchi
per sponde d’altra vita.
E frullano sospiri,
come battito d’ali,
dentro il portone arcano:
bocche disgiunte da un bacio
appena dato, tra rossore
di sguardi e pianto muto
Una poesia di Rose Bazzoli
casa nemica pareti
specchi troppo grandi
per abbracciare sorrisi
lavoro non condiviso sudore
spazi del cuore vergini
e l’assenza cantata
l’assenza che martella
ogni minuto
imparo ad esplorare silenzi
dialogo ininterrotto
filo che si dipana nell’aria ferma
catturando vuoti di immanenze
e tramonti rossi di parole.
Una poesia di Mario Bressan, da Sillabe, Vitale Edizioni, 2007

Steven Kenny, “The Wedding”, 2004
l’ assenza mi ha invaso.
le mie ciglia
sono madide
di silenzio.
vorrei sentire le tue mani
che mi accarezzano
l’ anima.
per non morire ora.
Una poesia di Marzia Serra

Certe finestre hanno gli occhi vuoti.
Luci svogliate a sera. Tende chiuse.
Certe finestre guardano all’interno
e non sanno vedere.
Dietro le tende muovono presenze.
- Ombre cinesi dentro un’altra vita –
Sbatte insistente al vento una persiana
durante il temporale
Fioca una luce fino a tarda notte
forse veglia i pensieri e la scrittura
esorcizzando spettri sghignazzanti
d’insonnie allucinate.
Sulle punte dei sogni certe notti
salgo le scale, afferro la maniglia:
su ruggine di cardini la porta
apre lenta stridendo.
Mi aggiro per le stanze addormentate,
mi accosto ai vetri: non si vede fuori.
Certe finestre guardano all’interno.
Dove non vuoi vedere.
Una poesia di Paolo Ivan Tona da “11 Poesie”

Ho nel mio sangue questo struggimento
Questo continuo addio….questo morire…
Sono le notti di maggio dove la zagara
Stordisce la ragione e mi trascina
In un tempo che io non so se vissi
Qualcosa c’è di quel tempo se le viscere
Hanno un tremore se il senso mi stordisce
Come un ricordo che non trova l’orma
Ed è un’anima che cerca la sua forma
E non la trova
S’aggira l’anima nel profumo di zagara
Scosta le antiche porte entra nei muri
Poi cede
Una goccia di sangue si è formata
Sopra la spina della rosa rossa.
Paolo Ivan Tona
§§§
zagara nights
this nostalgia
saying an everlasting good bye…
….. this dying
live in my blood
at night, in May
the zagara
my reason dazes
and pushes me away
back to that time
I ignore whether I lived in
or not
nevertheless
something must be true
of it,
as my inside shivers
and my senses get me stunned,
it’ s like a shapeless remembrance
it’ s like a soul looking for a frame,
not finding it
so in the midst of the smelling zagaras
my heart goes around
the ancient doors opens
the walls penetrates
then dims
for on the thorn of a red rose
a drop of blood is blooming
Una poesia di Mario Bressan, da Sillabe, Vitale Edizioni, 2007

Steven Kenny, The Wheel, 2002
C’ é sempre,
fra l’ essere e il non essere,
una brevissima,
ma percettibile
parentesi
d’ assenza di tempo.
E’ quando lo scorrere
del continuo
s’ arresta
fragilmente
sulla tua pelle,
pur viva,
che raggela
nell’ infinito attimo
del non sapere.
E’ la tua pelle d’ uomo
bruciata
da troppi soli,
la misura
della tua breve
eternità.
Una poesia di Clelia

Ti giungo trafelata in moto d’animo,
siedo lenta al dunque e assumo il tempo
regalandoti pagliuzze stanche di capelli.
E pensieri brevi nella mente
a ragionare finalmente,
che mi dai voce
che alla pelle spargi sale
e forse anche alla vita.
Scorgo l’ombra molto prima dell’arrivo
come tu me ne avvertissi, e m’alzo lesta
attenta e tesa allo sciabordio nel buio.
Insisti a rimestare all’onda,
crederai nella dimenticanza
e certo nella tua inutilità.
A te, che sei canto che s’invola
io bacerò la bocca che viene e va.
Una poesia di “Vieri”, Davide Pelizzari

Silenzi nebulosi senza vento
sulla strada che sembra non finire.
Il volo dell’airone che va lento
sulle chiome dei platani a salire,
di là può intravedere le paludi
e l’erba delle valli a rinverdire
bonifica, risaie e campi nudi
nell’occhio deformante di un uccello
disteso, il Delta e suoi colori rudi.